Dopo più di un anno dalla pandemia, il mondo è decisamente cambiato. Quello che sembrava dover durare solo un paio di mesi è diventato ormai sinonimo di normalità. Le conseguenze sono innumerevoli e molte professioni si sono reinventate. Tra queste, anche il programma au pair ha dovuto adattarsi al corso degli eventi, passando al magico mondo dell'online.
Cosa è cambiato dopo e durante la pandemia?
Gli scambi culturali hanno cessato di funzionare in alcuni paesi, a causa della chiusura delle frontiere per via del Covid. In altri casi sono stati rallentati da ambasciate chiuse o lente nel processare i visti. Sebbene la situazione sia migliorata rispetto all’anno scorso, permettendo a molte/i ragazze/i di viaggiare nonostante la pandemia, l’au pairing ne è rimasto colpito.
Allo stesso tempo, la mancanza di un aiuto in casa, ha fatto sì che moltissime famiglie si siano trovate in difficoltà a gestire i propri figli tra impegni di lavoro e faccende quotidiane. La figura dell’Au Pair, prima quasi data per scontata, è diventata nel post-pandemia, abbastanza difficile da raggiungere.
D’altra parte, se c’è qualcosa che la pandemia ci ha insegnato è che la nostra capacità di adattamento è stata sottovalutata. In questo senso, la tecnologia ci è stata di grande aiuto. Conferenze, meeting, sport, chiacchierate e scuola si sono trasferite su piattaforme virtuali e l’au pairing non è stato da meno.
L'alternativa dell'au pairing online
Pur non essendo comparabile alla praticità di avere un au pair a casa, o di partire per un paese sconosciuto per scoprirne la cultura, l’au pairing online sembra essere un’alternativa valida in tempi di pandemia. Seguendo la stessa logica dei servizi che stanno sfruttando le potenzialità del virtuale, l’au pair online conduce le stesse attività che farebbe in presenza con i bambini, soltanto davanti a uno schermo. Questo può essere un giusto compromesso per i genitori in difficoltà e per i giovani che non potendo partire, possono comunque investire il loro tempo nell’aiutare i bambini, guadagnando una modica cifra.
Ovviamente ci sono delle condizioni da rispettare, come avere gli strumenti necessari (buona connessione a internet e account in uno dei numeri programmi di videochiamate) e un’adeguata supervisione dei genitori, quando i bambini si trovano impegnati con l’au pair al computer. Il programma online si presta abbastanza bene alle esigenze di tutti, anche grazie a una particolare flessibilità in termini di ottimizzazione del tempo e dello spazio. Per quanto riguarda il dettaglio della tassazione, si rimanda al sito di AuPair.com che chiarisce le modalità di fruizione del servizio di au pair online. Sperando di tornare presto a viaggiare…!
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Una risposta a “Au pair online”
[…] che la pandemia ci ha insegnato è la potenzialità dell'online. Abbiamo parlato molto dell'adattamento del programma Au Pair durante quest'ultimo anno ed è il caso di includere l'aspetto del corso di lingua in questa […]